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Centro Giovani Kamenge 07Per una mondializzazione positiva nei Quartieri Nord attraverso l’informatica

Il Centro Giovani Kamenge è sempre più conosciuto dai giovani trentini.
Grazie al Kamenge Festival che il Gruppo Giovani della nostra Associazione organizza e grazie al progetto "Giovani solidali" del Comune di Rovereto, la pedagogia all’apertura e al rispetto delle differenze affinché queste non siano barriere ma ricchezze, ci è ormai familiare. Di origine cattolica, il CENTRO GIOVANI KAMENGE, situato in mezzo alla periferia della capitale che allo scoppio della guerra civile nel 1993 è diventata il fulcro dei combattimenti, attua già dal 1992 una pedagogia attiva alla pace e riconciliazione della gioventù burundese compresa tra i 16 ed i 30 anni, con dei forti impatti positivi sull’intera popolazione (stimata sulle 300.000 persone). Questo contesto periferico è molto delicato e ospita centinaia e centinaia di giovani lasciati allo sbaraglio senza un punto di riferimento, un lavoro o un’istruzione. Poche sono le possibilità di realizzazione personale e molti i rischi per loro (abuso di alcol e droghe, entrare nelle bande armate, depressione, delinquenza, …).

Proponendosi come risposta alle esigenze più urgenti dai giovani, il Centro Giovani Kamenge lavora quotidianamente proponendo attività culturali, intellettuali, parascolastiche, religiose, sportive e di formazione atte a diffondere presso i giovani l’importanza dell’impegno individuale per un futuro diverso in Burundi. Usciti dalla guerra civile da soli cinque anni, questi giovani assistono alla lenta normalizzazione del loro Paese e cominciano a diventare consapevoli di essere i protagonisti del loro futuro. La collaborazione tra il Centro Giovani Kamenge e l’Associazione Spagnolli è iniziata nel 2004 quando Elena Patoner, una nostra volontaria, vi ha trascorso un anno e ne ha conosciuto personalmente le potenzialità.
Dopo tre anni di finanziamento dei Campi di Lavoro estivi in cui i giovani ricostruiscono materialmente e moralmente i loro quartieri e dopo due anni di finanziamento di un progetto interreligioso che ha visto nascere 30 piccole biblioteche presso le comunità musulmane, cattoliche e protestanti, oggi vogliamo aiutare i 32.000 iscritti del Centro Giovani Kamenge ad entrare a far parte di una mondializzazione positiva attraverso il dotarsi e l’apprendimento delle nuove tecnologie. L’abbattimento virtuale delle frontiere della conoscenza attraverso Internet, la possibilità di creare
legami e contatti con l’esterno, l’apprendimento dell’informatica di base sono per i burundesi aspetti importanti non solo a livello personale per la loro cultura e formazione, ma frammenti del mosaico che raffigura un nuovo Burundi, pronto ad entrare nel mondo globale.Centro Giovani Kamenge 03 informatica

Le nuove tecnologie rispondono ad un mondo che si è fatto più veloce e dove il lontano diventa vicino. Nell’auspicio che questo possa creare e favorire la nascita di nuove relazioni importanti per i giovani stessi (anche da un punto di vista lavorativo), ma anche per la struttura medesima del CENTRO GIOVANI KAMENGE, l’obiettivo rimane quello di perseguire la creazione di una società civile stabile e partecipativa, ma anche moderna e reattiva.
I burundesi, giovani e adulti, fremono nel vedere come il mondo attorno a loro è in continua evoluzione e cambiamento e soffrono rendendosi conto che purtroppo i loro mezzi sono limitati. Nella consapevolezza dei loro formatori che Internet e l’informatica sono delle risorse importanti per il futuro, l’Associazione Spagnolli assieme alla Provincia di Trento li fornirà di una decina di computer nuovi, di una rete satellitare e della manutenzione dei computer vecchi, in modo che possano essere istituiti nuovi corsi di informatica, possa essere aggiornato il sito e ci possano essere nuovi programmi di e-learning.

Sostenuto con il contributo (microazione) della Provincia Autonoma di Trento.


Responsabile in loco: Padre Claudio Marano  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Mantiene i contatti: Elena Patoner  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.