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Josephine e Giovanna ci raccontano la situazione...


Come avevamo anticipato in precedenza, dal 2 al 15 novembre ci siamo recate in Congo nella città di Lubumbashi per visionare e cercare di riorganizzare la gestione al collegio “Le Balou”.

SITUAZIONE GENERALE DEL PAESE
La situazione dell’intero paese è complessa, difficile e confusa. All’aeroporto, appena atterrate, i nostri bagagli, oltre 150 kg di medicinali forniti dall’Associazione Spagnolli-Bazzoni e da altre varie donazioni private, sono stati subito sequestrati dalle guardie doganali perché pesavano troppo! Alla loro apertura, visto il contenuto, pretendevano la somma di 500 $. La “trattativa” si è conclusa con un pagamento/mancia di 150$.
Il Congo è ricchissimo ma purtroppo non esiste uno Stato, nessuno l’ha mai creato. Non sono riusciti nemmeno i belgi con la loro colonizzazione dal 1920 al 1960: hanno trasformato completamente il paese creando abitazioni, scuole, giardini, musei, strade, viabilità, fognature, ecc.; neppure la guerra del 1991 e tantomeno le varie dittature successive, che hanno portato solamente devastazione e distruzione totale. Purtroppo la guerra non è mai finita. A circa 400 km da Lubumbashi, in direzione nord, le battaglie continuano ad esserci. Il governo tenta di tenere nascosta la situazione e raramente si viene a conoscenza della effettiva realtà! Nella parte sud del paese, nella zona di Lubumbashi, precisamente nella regione denominata Katanga, per fortuna è tutto tranquillo: è una zona molto protetta perchè esistono potenti interessi economici. I governanti sono molto ricchi, fanno affari con le multinazionali straniere che sfruttano i metalli preziosi (diamanti, oro, rame), petrolio, minerali rari come il coltan, il nichel e l’uranio. La gente vive in condizioni misere e precarie, è stufa di subire, è disperata, tesa e ribelle, lo si percepisce dai loro sguardi e dagli atteggiamenti di non rispetto. Nonostante ciò però, non intende cambiare. Nel corso degli anni hanno notato che sono gli altri che fanno: non sono stati abituati ed educati a costruire e realizzare, pertanto non se ne preoccupano. In quasi tutti i settori lavorativi la gestione del personale è davvero difficile: gli stranieri che investono assumono dipendenti provenienti da altri paesi perchè più affidabili e specializzati dei locali. Molti soldati, poliziotti, funzionari governativi, medici negli ospedali, non sono pagati, sopravvivono taglieggiando la popolazione. La corruzione esiste dappertutto e ovunque.  Tutti, agenti, persone, ti fermano per strada, con le scuse più assurde, per spillarti un po’ di soldi. La maggior parte della gente sopravvive vendendo frutta, verdura, oggetti vari ecc. e vive in baracche ai bordi delle strade. Chi sta in città e in periferia entra nel “giro “ della corruzione e vive male. Negli ultimi anni infatti, sono sorte nuove malattie quali infarti (causati dallo stress psicologico dovuto alla disperazione), tumori e malformazioni (dovuti all’inquinamento e dal continuo traffico, in centro città, di camion carichi di uranio senza alcun tipo di protezione, e considerando che la maggior parte delle strade non sono asfaltate e con buchi che sembrano crateri, la polvere tossica gira ovunque). E’ difficile da dire, da capire e da spiegare, ma invece chi vive nei villaggi è più sereno e sempre con il sorriso.
Le difficoltà maggiori si riscontrano nella gestione delle cure sanitarie. Si deve considerare che gli ospedali sono tutti a pagamento, pertanto il numero di decessi è parecchio alto proprio perché molti non hanno la possibilità economica di usufruire di questo privilegio. L’età media è 45-48 anni. La percentuale di analfabetismo è molto alta, perché anche le scuole sono tutte a pagamento.
La viabilità è un disastro, in tutta la città ci sono 4-5 semafori e non esiste alcuna segnaletica stradale, anche in questo contesto non ci sono regole pertanto tutti fanno quello che vogliono ed è molto pericoloso. I bordi delle strade sono delimitati dalle fosse delle fognature aperte alla luce del sole, piene di rifiuti e sporcizia e quando piove tutto si alza e inonda, con le conseguenze del caso.
Chi accede ai negozi riforniti dei prodotti europei, o chi circola con la propria auto è considerato ricco. I prodotti non locali sono tutti molti cari, (una bottiglia di detersivo per i piatti tipo “svelto” 20$, la benzina costa come in Italia).
Nei quartieri residenziali le case sono tutte recintate da muraglie con filo spinato, sorvegliate sempre da guardie armate.
Nonostante tutto il Presidente in carica, Kabila, ha realizzato anche qualche nuova infrastruttura. Alcune strade rispetto a qualche anno fa sono state asfaltate, il sistema dell’energia è stato migliorato ed integrato, (anche se ancora molto scadente: succede spesso che la corrente salti anche per ore), qualche scuola e ospedale è stato ristrutturato, è stato realizzato un nuovo stadio, anche se ne esistevano già due.
Novembre è il periodo delle piogge, durante la nostra permanenza ha piovuto poco, la temperatura oscillava dai 38° diurni ai 15° notturni.
Josephine è nata a Lubumbashi e si rende sempre più consapevole di come negli ultimi anni la situazione è peggiorata. Lo afferma anche il fratello che vive con la sua famiglia in questa città.

SITUAZIONE AL COLLEGIO LE BALOU
Il collegio è situato in una zona periferica, è gestito dalla fondatrice Maman Maggie e dai suoi collaboratori.
E’una proprietà molto grande, ben curata e con tanto verde.
La situazione riscontrata non è stata delle migliori, ma con un po’ di lavoro siamo riuscite a modificare positivamente la vita dei bambini portatori di handicap. Con la disponibilità economica delle adozioni a distanza e delle donazioni abbiamo eseguito i seguenti lavori:
-     imbiancato reparto femminile e parte di quello maschile;
-    acquistato 25 letti in ferro, n° 23 materassi rivestiti di ecopelle, poiché più igienici e duraturi nel tempo;
-    consegnato ad ognuno nuovi vestiti, scarpe, sapone e vari giochi; integrato lenzuola e coperte;
-    consegnato a Maman Maggie: farina, riso, olio, cipolle, pesce surgelato, zucchero, sale, detersivi vari, integrato bicchieri di plastica, piatti e cucchiai in acciaio;
-    consegnato al dottore che segue il collegio, i medicinali portati dall’Italia.

L’intero complesso, costruito con i mattoni ricavati dalla terra rossa del suolo e realizzati dai ragazzi del centro, è diviso nei seguenti stabili:

Dormitori per ragazze e ragazzi normali (sono separati):
le famiglie pagano la retta del vitto, dell’alloggio e l’insegnamento scolastico. Sono ben curati, puliti e ordinati. I letti sono quasi tutti uguali, completi di lenzuola, coperte e zanzariere. I bagni si presentano ordinati e puliti. Sia i ragazzi che le ragazze sono sempre accuditi da responsabili. Il fine settimana, chi riesce rientra nella propria famiglia. Qualche volta le ragazze aiutano le bambine handicappate.

Scuole secondarie per ragazzi e ragazze normali:
ci sono circa 200 iscritti, un centinaio dormono al centro e la rimanenza sono esterni che ogni giorno arrivano dalle città più vicine. Solo un bambino handicappato, Elie, è in grado di frequentare questo istituto secondario. Giornalmente ci sono sempre presenti 20 insegnanti. Nel corso dell’anno, per coprire tutte le varie materie trattate arrivano ad essere quasi un centinaio.

Reparto ragazze handicappate: (presenti n°19 + Zoe):
è composto da uno stabile con due locali grandi adibiti a stanze (una con 10 letti e l’altra con 14), un bagno con angolo doccia e lavandino, un cortile esterno, in parte coperto, dove si esercitano attività ricreative. In questo reparto c’è la lavatrice. La corrente è molto scarsa, le stanze hanno poca luce. Le ragazze non sono autosufficienti e sono accudite 24 ore su 24 da due assistenti. Presentano traumi fisici o psichici, sindrome di down, schizofrenia, epilessia, paralisi ecc. Sono abbastanza serene, si aiutano molto fra loro, sono discretamente pulite e curate. Quando abbiamo iniziato a preparare i letti con le nuove lenzuola, coperte e zanzariera, consegnato i vestiti e giochi, erano tutte in fibrillazione, cantavano, ballavano, continuavano ad abbracciarci, volevano essere fotografate e ringraziavano continuamente. Anche se molte non riescono a parlare e a muoversi, si fanno capire con i gesti. Per salutarci hanno voluto pregare e ringraziare Dio per il “soffio di vita” che hanno ricevuto.

Reparto ragazzi handicappati: (presenti circa 40 grandi e 20 piccoli):
È composto da uno stabile che si sviluppa su quattro lati (alcune stanze per i più piccoli, una per l’assistente, locale mensa e svago, dormitorio grande e zona bagni) con internamente un bel giardino curato. Sono accuditi da due-tre persone fisse, oltre ad alcuni educatori nel corso della giornata. Essendoci parecchi grandi, abbastanza indipendenti, Maman Maggie preferisce renderli autonomi, facendoli aiutare e collaborare tra di loro. Molti all’apparenza sembrerebbero sani e normali ma, purtroppo, tutti sono colpiti da gravi patologie, malattie mentali, traumi fisici, sindrome down, schizofrenia, epilessia, malformazioni. In questo reparto non hanno la lavatrice. Per via del poco tempo e per il numero elevato di ragazzini, non abbiamo potuto concludere i lavori di tinteggiatura delle pareti del dormitorio più grande, nemmeno sistemare ed integrare tutti i posti letto, (alcuni ancora dormono assieme, però sono tutti completi di lenzuola e coperte) e consegnare personalmente i vestiti, scarpe, sapone e vari giochi, lo ha fatto Maman Maggie e ci ha riferito che anche loro sono rimasti emozionati e felici.

Aule per i ragazzi portatori di handicap:
confinano con il reparto dei maschi portatori di handicap. Sono state costruite l’anno scorso, non sono ancora ultimate, ma già utilizzate. L’attività “scolastica-ricreativa” si sviluppa quasi tutte le mattine per un paio d’ore, sempre con la presenza di educatori. Le classi sono divise in 3 livelli, a seconda delle capacità ed età.
La 1°classe è composta dai più piccoli. Svolgono attività principalmente di gioco.
La 2° classe è composta da chi riesce a parlare e capire qualcosa. Svolgono attività di gioco e anche qualche insegnamento di base.
La 3° classe è composta da ragazzi che riescono ad apprendere e fare qualche progresso. Alle pareti sono esposti i cartelli dell’alfabeto.
Nonostante le molte difficoltà espressive, conoscono quasi tutti le vocali.
Concluse le lezioni tutti rientrano nei loro reparti per il pranzo. E’ veramente emozionante vedere i piccoli maschi che accompagnano, nello stabile femminile che dista circa 6-700 mt., le bambine tenendole per mano.
Ogni lunedì gli educatori fanno la riunione per organizzare e programmare il lavoro della settimana.
Presenziano due volte alla settimana anche alcuni portatori di handicap non abbandonati, che vivono con le loro famiglie in città.

Cucina:
è uno stabile molto semplice e misero, composto da due locali e porticato, E’ attrezzata discretamente, con fuochi e forni a legna, il complesso è abbastanza pulito. Qui si preparano i pasti per tutti i ragazzi che dormono all’interno del centro. Ci lavora una cuoca (è responsabile del magazzino e degli acquisti) e alcuni collaboratori. L’anno scorso hanno sostituito tutto il personale perchè rubavano gli alimenti. La colazione è composta da pane fatto da loro e bevanda calda, per il pranzo e la cena utilizzano farina di mais, legumi, soia pesce e carne degli animali da loro allevati nel loro interno (maiali, polli, galline e tacchini).
Per l’acqua utilizzano un pozzo.
L’orto dista circa 4km, è situato vicino ad un ruscello e vi coltivano frutta e verdura per la loro necessità. E’ gestito da alcuni responsabili assieme ai ragazzi che amano questa attività.

Dispensario:
è stato costruito qualche anno fa dall’Associazione Alba di Milano, è composto da due stanze con tre letti ciascuna (parte maschile e parte femminile), è in buon stato. A pagamento possono usufruirne anche le persone esterne. C’è sempre la presenza costante di un infermiere e regolarmente fa visita un medico.


Lunedì’ 12 novembre, ci siamo recate al mattino al centro per fare le foto e aggiornare i ragazzi portatori di handicap adottati. Li abbiamo trovati tutti assieme nelle nuove aule, erano davvero tanti, (maschi e femmine, piccoli e grandi). Erano tutti felici, puliti, in ordine e vestiti con gli indumenti da noi regalati. Ci hanno subito cantato delle canzoni per ringraziarci. Il lavoro di identificazione non è stato molto facile, in quanto: noi non li conosciamo molto e rispetto alle foto in nostro possesso, di qualche anno fa, sono cresciuti e hanno cambiato fisionomia; pochi recepiscono, anche se vengono chiamati per nome non danno risposta; molti sono in giro per la tenuta a svolgere le varie attività preferite (realizzazione dei mattoni, falegnameria, cucina, giardinaggio, orto, cura degli animali ecc.), quindi c’è voluto parecchio tempo per identificarli. Inoltre succede spesso che se vengono portati in ospedale o da alcuni parenti, non fanno più ritorno.

Abbiamo percepito che il lavoro di Maman Maggie è grande, lo svolge veramente con il cuore. E’ molto attenta e vigila su tutto, lei è indispensabile, però capisce che tutto da sola non può fare. Le sarebbe di grande aiuto un collaboratore di cui possa fidarsi, ma ha notevoli difficoltà a trovarne uno.
La nostra visita è servita per capire e riorganizzare la situazione, abbiamo cercato di fare il possibile. Maman Maggie ha accettato l’aiuto reso disponibile da Sara, un’amica di Josephine ed ex volontaria del collegio le Balou, e da Dadà, cognata di Josephine, incaricate dalle sottoscritte come persone di fiducia e referenti nella supervisione al centro, con visite di controllo costanti e regolari.


SITUAZIONE BAMBINI ORFANI:
dal settembre 2011 sono stati affidati a parenti o in qualche famiglia di cui possono prendersene cura. Non sono più al centro Le Balou. Frequentano le scuole nelle vicinanze delle abitazioni in cui vivono. Essendo persone sane non è il caso di farli vivere assieme ai portatori di handicap. Le ns. incaricate in loco Sara e Dadà, consegnano personalmente le quote delle adozioni a distanza al parente o alla nuova famiglia e controllano regolarmente le condizioni del bambino.

La quota annuale dell’adozione a distanza è di € 300.00 (sia per i bambini orfani che per i portatori di handicap).

Stiamo organizzando una serata informativa per raccontare l’esperienza vissuta e per visionare le foto. Quanto prima Vi sarà comunicata la data. Saremo grate di condividere assieme il momento.

Ringraziamo della preziosa e continua collaborazione e auguriamo un felice e sereno Natale.
Rovereto, 16 dicembre 2012


Josephine Tomasi e Giovanna Angelini