Donazioni

Aiuto

Coraggio

Volontariato

Lo Zimbabwe, nell’ ex granaio d’Africa, l’unica speranza è il treno degli aiuti. Un Paese fino a otto anni fa florido, ora rischia di essere distrutto dalla corruzione e dalla carestia. Il supermercato nel centro di Harare è misero. Molti banchi sono vuoti. Non c’è zucchero, non c’è farina, manca il latte. Nel frigorifero della carne quattro pezzi sembrano in stato di avanzata decomposizione. I prezzi, al contrario, sono altissimi. Un chilo di pomodori raggrinziti poco più di 2 euro!… Il presidente, violando la costituzione, ha sottratto i latifondi ai bianchi che con 3500 fattorie controllavano il 78 per cento delle terre coltivabili. Una riforma forse comprensibile sul piano della giustizia sociale ma adottata con voracità, violando i diritti umani e nel segno della corruzione più sfrenata. I possidenti, cacciati con prepotenza, non sono stati risarciti e le campagne confiscate sono finite in mano a notabili del regime che le hanno occupate ma non coltivate: non sanno neppure come si fa. L’anno scorso erano state prodotte 330 mila tonnellate di grano. Quest’anno il raccolto scenderà a 120 mila a causa degli espropri. In Zimbabwe la carestia non è dunque solo un’emergenza umanitaria ma un disastro politico esplosivo!
(Massimo Alberizzi, Corriere della Sera, 2008)

“questo è un Paese dove gli alunni delle Scuole svengono tutti giorni in classe a centinaia, per ipoglicemia da fame! E dove la mortalità dei pazienti di Aids si sta rapidamente elevando proprio a causa della malnutrizione e iponutrizione….” (Carlo Spagnolli)


Per cercare di rispondere alle necessità alimentari a Mutoko degli ammalati e dello staff dell’Ospedale Luisa Guidotti, del personale docente e discente della Scuola-Convitto per Infermiere Professionali annessa all’Ospedale, ad Harare del personale e dei bambini accolti nel Villaggio San Marcellino e dei bambini e delle mamme ammalate di AIDS del Centro di promozione della donna Giovanni Spagnolli e a Chinoyi e Kariba delle comunità di poveri assistite dalle Suore di Maria Bambina viene organizzato con regolarità la spedizione di sei container all’anno assieme all’Associazione Life Line Dolomites di Pozza di Fassa.