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Presentato il ritratto del sen. Giovanni Spagnolli al Senato ...

Breve testimonianza del figlio dr. Paolo Spagnolli

 

 

Nel pomeriggio di giovedì 17 gennaio 2013 nel palazzo del Senato si è tenuta una breve ma intensa cerimonia per la presentazione ufficiale del ritratto del Senatore Giovanni Spagnolli, che ne fu Presidente dall’aprile 1973 al giugno 1976.

Il Senato ha dedicato, nel corso degli ultimi anni, un ritratto a ciascuno dei suoi ex-Presidenti che sono disposti lungo la Galleria che si trova nel corridoio che corre intorno all’emiciclo dell’Aula.

Per il ritratto del sen. Spagnolli l’iniziativa è partita dal sen. Molinari, che è stato eletto nel Collegio del Trentino meridionale, quello dove Spagnolli fu riconfermato dal 1953 al 1976, per poi lasciare spontaneamente ogni incarico politico.

Molinari è stato affiancato dall’ex segretario di Spagnolli per il Collegio, dott. Gianfranco Zandonati, che si è incaricato di fornire all’artista Paolo Dell’Acqua le fotografie che ritraevano il Senatore all’epoca del suo incarico come seconda carica dello Stato. Così che ne è nata un’opera in cui la figura dell’uomo politico è ritratta in una posa di estrema naturalezza, nell’atto di parlare dalla scrivania ad un interlocutore, con l’espressione di cordiale sorriso con cui accoglieva tutti.

Erano presenti i tre figli , Paolo Carlo e Giovanna, numerosi familiari, l’ex. Presidente del CAI De Martin e soprattutto molti affezionati collaboratori di un tempo. Tra le autorità, oltre il sen. Molinari, il Vice Presidente del Senato Vannino Chiti e il Segretario generale d.ssa Elisabetta Serafin. In raprresentanza del Comune di Rovereto, l’Assessore Giovanna Sirotti, Assessore alla formazione e al patrimonio civico dei saperi. E Fernanda Turella, per l’Associazione che, nata a Rovereto per ricordarlo, (Ora Spagnolli-Bazzoni), continua nel suo nome il sostegno a numerose iniziative di promozione umana soprattutto in Africa. Il sen. Molinari ha voluto ricordare il politico e l’uomo, ripercorrendone le esperienze a cominciare da quella iniziale di deportato trentino in Austria nella Grande Guerra (era nato infatti nel 1907 a Rovereto, dove morì nel 1984 e dove riposa nel famedio cittadino) che lo segnò profondamente nella convinzione che la pace è il massimo bene da preservare. Poi tutti i passaggi della carriera politica, con gli incarichi ministeriali, quelli nella Democrazia Cristiana e infine come Presidente del Senato autorevole e rispettato anche dagli avversari politici, che gli riconoscevano l’estrema correttezza. Non è mancato il ricordo dell’impegno di Spagnolli come Presidente, per 9 anni e fino al 1979, del Club Alpino italiano, cui diede per primo un forte impulso nel senso della difesa della natura. Vannino Chiti ha portato il saluto del Presidente Schifani e l’augurio che siano molti a seguire l’esempio di Spagnolli, rivendicando anche la presenza di galantuomini tra i politici attuali, spesso purtroppo accomunati in un generale e confuso discredito. La d.ssa Serafin ha ricordato che proprio Spagnolli, all’epoca della Presidenza, fu uno dei pochi a tenere personalmente a consegnare delle borse di studio che il Senato assegnava a studenti meritevoli e che lei possiede un ricordo vivissimo del giorno in cui venne da lui premiata. Carlo Spagnolli, con parole venate di commozione, ha ricordato la figura del padre dal punto di vista dello spirito di servizio che fu capace di dimostrare, accogliendo le responsabilità che gli venivano affidate senza mai cercarle e poi negli ultimi anni della sua vita, mettendo a disposizione il suo tempo per raccogliere aiuti per l’attività allora iniziata dai figli in Africa e materiale e medicinali nella sua casa, che venivano poi selezionate per la spedizione in Uganda tramite i padri Comboniani.

Paolo Spagnolli ha concluso richiamando fortemente l’atteggiamento di estrema disponibilità al prossimo che lo aveva caratterizzato, ben corrisposto da coloro che nella circostanza erano presenti ancora una volta a testimoniare la loro fedele amicizia, tra cui non ha voluto dimenticare di citare , oltre a Zandonati, l’amico collaboratore di 87 anni Luigi Cantonetti, ancora in perfetta salute, che è stato al fianco del padre fin dal 1950, in cui lavoravano all’Amministrazione Aiuti Internazionali per contribuire con il piano Unnra-Casas a favore dei numerosissimi Italiani senza dimora. Ha infine ringraziato l’artista e chi aveva scelto di fargli raffigurare il padre nell’atteggiamento di aprire le braccia verso il prossimo e il Mondo.

Momenti di memorie ancora vive e di intensa commozione, per un riconoscimento importante ad un personaggio che ha onorato l’Italia, ispirandosi nei fatti e non solo a parole al conterraneo De Gasperi.


 

(Paolo Spagnolli)