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GiulianoCari amici,

vi saluto e ringrazio di essere intervenuti. Inoltre vi porto l’affettuoso saluto di Carlo che ho visitato stamattina. Egli ci ringrazia per la nostra preziosa vicinanza nel momento della malattia che lo ha colpito. A lui ho portato anche il nostro saluto con gli’ auguri che possa superare nel migliore dei modi il difficile percorso di recupero che la malattia richiederà.

Vi saluto anche a nome di Sebastiano Bazzoni e Paolo Spagnolli, che oggi non hanno potuto intervenire,. Sebastiano ha già assicurato la propria presenza venerdì sera all’Asta dell’Amicizia!

Prima di iniziare la relazione sulle iniziative, sulle opere, e sul rendiconto economico-finanziario che sarà portata avanti con il contributo dei vari responsabili, sento il bisogno di condividere con voi alcun concetti sul significato della parola “solidarietà” ai quali in questi anni abbiamo cercato di ispirarci e dai quali ci siamo lasciati guidare.

Credo sia importante che questi concetti siano il più possibile chiari e condivisi, in modo tale che il nostro agire sia soprattutto armonico e sereno e serva a far crescere tra noi sentimenti di stima e amicizia veri.

In questo modo anche il nostro operare sarà più efficace e ci donerà più soddisfazione. Più siamo consapevoli della bellezza e della elevata nobiltà di quel facciamo, più ne saremo convinti e quindi migliori saranno i risultati.

 

Da oltre dieci anni la prima frase che appare, non a caso, nella “home page “ è:

 

“Vedi, è assolutamente necessario che diamo un senso alla nostra vita.

Non quello che gli altri vedono e ammirano, ma il tour de force che

consiste nell'imprimervi il sigillo dell'Infinito!”

(Mounier, gennaio 1928);

Il nostro impegno risponde essenzialmente a una profonda esigenza sita nell’animo, nel cuore, nell’essere di ciascuno di noi di dare un senso vero e nobile alla nostra vita. L’impegno quindi è una scelta individuale e personale che non dipende dall’attenzione, dal giudizio e dall’impegno altrui. E che parimenti che quindi non deve avere nessuna pretesa di giudizio sugli altri, ma semmai di servizio e aiuto agli altri affinché si lascino permeare da questi valori.

Per questa ragione nel nostro statuto abbiamo scritto

L’Associazione, con il suo impegno, desidera affermare una solidarietà concreta che coinvolga le persone, stimolandole al dono e alla condivisione delle proprie competenze o risorse personali.

Una solidarietà vissuta che porta a riflettere sulla vita e modifica il modo di vedere il mondo e di rappresentarsi agli altri, mettendosi al loro servizio.

 

Fedele al motto ispiratore

“Il bisogno è un dono che ci è dato,

affinché in esso possa risplendere la nostra umanità”,

 

L’Associazione è quindi un semplice strumento di ““ACCOGLIENZA DEL BISOGNO NELLA GRATUITA’ PIU’ ASSOLUTA E DISINTERESSATA”.

Ovvero accoglienza pronta e generosa sia del bisogno di chiunque qui tra noi senza distinzione alcuna (di censo, di cultura, di credenza politica, di fede religiosa, di sesso, di età o altro) di donarsi, e quindi dare un senso nobile alla propria vita, che del bisogno disperato e appassionato che giunge da tante parti del mondo tramite la voce e gli scritti di amici trentini e non, ivi impegnati a contribuire di persona per un mondo più equo e giusto.

 

Con questo spirito l’Associazione ha accolto l’appello proveniente da Carlo Spagnolli e da altri missionari trentini e non in altri Paesi, estendendo così la propria azione in Burundi, Tanzania, Uganda, Congo, Brasile, Messico e India.

 

Grazie a questo spirito la comunità degli associati e delle persone impegnate è cresciuta in modo significativo negli anni,:

 

Il fattore “accoglienza” così inteso ha generato e permeato in modo sorprendente:

a. Le peculiari modalità di sviluppo e ampliamento delle attività e dei progetti di solidarietà internazionale

b. Le molteplici e segmentate attività di comunicazione e diffusione dei risultati

c. L'organizzazione di eventi e attività di coinvolgimento dei volontari e di sostenitori potenziali

d. La fusione con la RBO che ha portato nuovi soci e sostenitori, anche stranieri.

 

Vorrei invitarvi a riflettere su questi semplici concetti affinché siano il più possibile  condivisi e vissuti da tutti noi, in tal modo, ripeto, la nostra sarà una solidarietà concreta che ci porterà a riflettere sulla nostra vita e modificare il modo di vedere il mondo e di rapportarsi con gli altri, mettendoci al loro servizio.

 

 

Giuliano